L’impatto del debito americano sulle criptovalute
Il mercato delle criptovalute attende con impazienza il verdetto della Securities and Exchange Commission statunitense sulle richieste di ETF sul bitcoin, previsto per questa settimana. Questa attesa è comprensibile, dato che molti ritengono che un ETF incentrato sul BTC stesso, piuttosto che sui futures legati alla criptovaluta, potrebbe convogliare miliardi da investitori sia retail che istituzionali.
A seguire, un altro evento significativo all'orizzonte è l'annuncio di rifinanziamento trimestrale (QRA) da parte dell'ufficio del Segretario del Tesoro statunitense Janet Yellen, previsto per il 29 gennaio.
Con l'aumento del debito e del deficit dopo l'era Covid, le specifiche relative ai requisiti di prestito a tre mesi e l'entità e la durata delle aste obbligazionarie sono oggetto di grande attenzione.
In agosto, con una mossa degna di nota, il Tesoro ha manifestato l'intenzione di aumentare le vendite per la prima volta in oltre due anni e ha anticipato ulteriori rialzi. Tuttavia, il 1° novembre ha rivelato un piano di prestiti per 776 miliardi di dollari per il trimestre, una cifra notevolmente inferiore alle precedenti previsioni, attribuendo il cambiamento alla riduzione delle vendite del Treasury note a 10 anni. Questo sviluppo inatteso ha portato il rendimento del decennale, o tassi a lungo termine, a ritirarsi dall'importante soglia del 5%, concludendo l'anno al 3,86%. È un principio fondamentale che i prezzi delle obbligazioni e i rendimenti abbiano una relazione inversa.
L'obbligazione statunitense a 10 anni è ampiamente considerata come uno degli investimenti più sicuri al mondo e il suo tasso d'interesse funge da punto di riferimento globale. Il calo del cosiddetto tasso privo di rischio ha probabilmente stimolato la propensione al rischio nei settori finanziari, favorendo la domanda di bitcoin e di azioni. (Mentre le speculazioni sugli ETF hanno alimentato l'impennata, le variazioni favorevoli dei rendimenti hanno amplificato la tendenza).
Tuttavia, l'imminente annuncio potrebbe rivelare una proiezione di prestiti più alta del previsto, il che potrebbe porre dei problemi, suggerisce Quinn Thompson, responsabile dei mercati dei capitali e della crescita di Maple Finance. Secondo la CNN, durante l'annuncio del 30 ottobre, il Tesoro aveva previsto un indebitamento di 816 miliardi di dollari per il primo trimestre, segnando un record per quel periodo.
“Tra poco avremo l'imminente QRA del Tesoro, che sarà pubblicato il 29 gennaio e che non dovrebbe fornire ai mercati lo stesso risultato positivo dello scorso trimestre”, ha scritto Thompson nell'edizione del 7 gennaio della sua newsletter. “I tassi a lungo termine sono ora inferiori di circa 100 punti base e la Yellen dovrebbe cercare di trarne vantaggio estinguendo il debito. Questo dovrebbe essere un vento contrario per gli UST”.
Uno scenario di maggiore indebitamento combinato con un aumento delle vendite di titoli decennali potrebbe esercitare una forza al rialzo sul rendimento di riferimento, temperando potenzialmente l'aumento degli asset orientati al rischio.