La nuova regola di Kraken: Divulgazione della proprietà per i portafogli di criptovalute auto-custoditi nel Regno Unito
Kraken, un'importante borsa di criptovalute con sede negli Stati Uniti, nota per il suo impegno in materia di sicurezza e conformità normativa, sta rafforzando la sua sorveglianza sulle transazioni dei portafogli self-hosted. L'exchange ha annunciato l'intenzione di rafforzare il controllo sulle transazioni che coinvolgono i portafogli self-hosted che si sono collegati agli indirizzi dell'exchange nel Regno Unito.
Questa decisione, rivelata in un'e-mail condivisa su X da James Van Straten, stimato analista di Cryptoslate, sottolinea la dedizione di Kraken alla trasparenza e al rispetto delle normative.
Secondo l'e-mail inviata a un destinatario non rivelato, Kraken cita le normative del Regno Unito che impongono la conservazione di informazioni aggiornate e complete sui clienti, in particolare per quanto riguarda l'attività dei loro conti con i portafogli autocustoditi. Questi portafogli, in cui la proprietà e il controllo delle chiavi private sono esclusivamente del proprietario, presentano sfide uniche in termini di conformità e sicurezza.
L'e-mail, convalidata come autentica, illustra i requisiti di Kraken per la verifica della proprietà dei portafogli self-custody coinvolti nelle transazioni con la borsa. Al contrario, se questi portafogli self-custody non sono sotto il controllo diretto del cliente, Kraken richiede la divulgazione dei nomi e degli indirizzi di residenza di coloro che gestiscono questi portafogli.
Inoltre, la borsa ha fissato la scadenza del 13 febbraio per la presentazione di queste informazioni. Il mancato rispetto di questa scadenza comporterà il blocco dell'account di riferimento, che di fatto rappresenta un ultimatum per il cliente non identificato.
Il commento di Van Straten sulla questione evidenzia le preoccupazioni relative all'invasione delle misure di sorveglianza nel Regno Unito. L'avvocato Cris Carrascosa, che si occupa di criptovalute, fa eco a questi sentimenti, sottolineando la potenziale estensione di tali regolamenti in tutta l'Unione Europea (UE), che dovrebbe entrare in vigore a partire dal 30 dicembre dell'anno successivo.
Questo panorama normativo, incapsulato nel Regolamento (UE) 2023/1113, comunemente noto come Regolamento sui trasferimenti di fondi (TFR), stabilisce requisiti di dati uniformi per le transazioni facilitate da fornitori di servizi all'interno dell'UE.
L'attuazione di tali misure sottolinea gli sforzi normativi volti a migliorare la trasparenza e a mitigare i rischi associati alle transazioni di criptovalute nel panorama economico europeo.